DIAMANTE VS BRILLANTE: QUALI SONO LE DIFFERENZE?
“Sinceramente a me non piacciono i gioielli, ma solo i diamanti!” è una delle frasi più famose pronunciate da Audrey Hepburn nei panni della iconica Holly Golightly, protagonista del famoso romanzo e film “Colazione da Tiffany”.
In effetti, i diamanti rappresentano da secoli un simbolo di ricchezza e potere, apprezzati da uomini e donne di tutto il mondo.
L’importanza del diamante ha, infatti, origini antichissime, basti pensare che questa pietra viene descritta come molto conosciuta e famosa già in opere risalenti al IV secolo a.C.
La sua presenza ha da sempre arricchito ciò che impreziosiva, lo possiamo infatti tuttora trovare in gioielli molto conosciuti come il punto luce e il solitario.
Pur essendo forse la pietra preziosa più nota, il diamante viene però talvolta confuso con il brillante, altrettanto famoso ma molto diverso.
Per questo motivo, nell’articolo di oggi abbiamo pensato di chiarirvi un po’ le idee in proposito, e di illustrarvi quindi in cosa sta la differenza tra diamante e brillante.
Cos'è il brillante
È verso la fine del Trecento che viene scoperto il taglio a brillante, che permise l’uso dei diamanti su gioielli come ad esempio gli anelli. Questi ultimi in particolare sono ancora molto utilizzati, come è possibile vedere ad esempio all'interno della pagina del nostro sito dedicata agli anelli di fidanzamento e matrimonio.
E’ quindi interessante notare come, contrariamente a quanto normalmente si pensi, il brillante altro non è che il tipo di taglio che viene dato alla pietra preziosa durante la sua lavorazione.
Inoltre, il taglio a brillante può essere utilizzato anche con altri tipi di gemme, come rubini, ametiste, e può essere di forme diverse. Si potranno quindi avere brillanti tondi ma anche a goccia, ovale o a cuore per citarne alcuni.
In quanto laboratorio orafo artigianale, ci preme però mettervi in guardia dalle potenziali truffe legate al commercio di brillanti, che non sempre possono essere riconoscibili.
Oltre a cercare di aiutarvi a distinguere un brillante vero da uno falso, vi incoraggiamo anche a chiedere sempre la garanzia di quello che decidete di acquistare, al fine di evitare spiacevoli sorprese.
Cos'è il diamante
Ora che abbiamo visto cosa è il brillante, pensiamo possiate trovare interessante una sintetica (ma speriamo esaustiva) parentesi riguardo al diamante.
In quanto minerale, il diamante si trova in natura, e possiede la stessa composizione chimica della grafite, in quanto è composto interamente da carbonio. Quello che differenzia i due materiali è la sua struttura cristallina, che è così compatta da renderlo il materiale più duro che sia stato scoperto finora. Per questa sua caratteristica, la sua lavorazione può avvenire solo con attrezzi appositi.
A causa della loro durezza e del fatto che non tutti sono trasparenti, sono relativamente pochi i diamanti che vengono utilizzati dalle gioiellerie (perchè molto rari), e la maggior parte di quelli che vengono trovati sono impiegati nelle industrie. Ad oggi il maggior produttore di diamanti è la Russia, seguita dall’Australia e da diversi stati africani tra cui Repubblica Democratica del Congo, Botswana e Sudafrica.
Valore del diamante rispetto al taglio
Il taglio del diamante è una caratteristica che riguarda la forma, il numero delle sfaccettature e la loro posizione, che caratterizza le diverse forme nelle quali si può trovare, come il taglio a brillante, il taglio princess, il taglio a cuore ecc.
Il taglio brillante, ad esempio, è riconoscibile dalle 57 facce dalle quali è formato, che permettono di esaltarne completamente le proprietà luminose e garantiscono una brillantezza più intensa. Questa caratteristica influisce anche sul prezzo delle pietre preziose, che per questo motivo può variare di molto.
Data la complessa lavorazione a cui devono essere sottoposti, i diamanti con questo tipo di taglio sono i più rari e quindi i più costosi, ma anche quelli che presentano giochi di luce tra i più spettacolari e curati nell’ambito della gioielleria artigianale.
Valore del brillante rispetto al colore
Il colore dei diamanti è un altro importante elemento che può condizionarne il valore.
La classificazione si esprime con una lettera dell’alfabeto che va dalla D alla Z, in cui i diamanti indicati con la lettera D sono i più incolore (quindi bianchi) e i più costosi, mentre quelli Z sono generalmente di colore giallo e di minor valore.
Questi diamanti sono quelli che è possibile trovare maggiormente in commercio (soprattutto quelli che vanno dalla F alla J), e sono detti di “Serie Cape”.
I diamanti possono essere classificati anche se sono “Fancy Colour”, ovvero di colori diversi. La diversità dei colori dipende dalla struttura chimica del carbonio, per cui se sono presenti ad esempio atomi di azoto, si avrà un colore tendente al giallo.
Questa categoria di diamanti è al giorno d’oggi quella più richiesta soprattutto dalle star di Hollywood, che hanno più volte optato per queste rinomate pietre per impreziosire i propri gioielli, soprattutto anelli di fidanzamento dal valore quasi inestimabile.
Le "Quattro C" del diamante
Le “quattro C” del diamante sono le quattro caratteristiche fondamentali con le quali vengono classificati i diamanti, ovvero: carat (peso in carati), clarity (purezza), cut (taglio) e colour (colore).
Il peso del diamante si esprime in carati, e un carato corrisponde a 0,2 grammi circa. Questa caratteristica è legata sia al taglio ma anche alle proporzioni che il diamante possiede e ne determina il valore.
La purezza della pietra è, invece, garantita dall'assenza di difetti, che generalmente possono essere di origine naturale o generati in fase di taglio. L’analisi di queste impurità avviene attraverso un esame con una lente di dieci capacità di ingrandimento, che stabiliscono la qualità della pietra, che va da “internally flawless” (internamente pura) a “piqué” (con inclusione visibile ad occhio nudo).
Nella classificazione dei diamanti è fondamentale, come abbiamo già visto, il taglio. Tale caratteristica, oltre a indicare come le faccette riflettono la luce, è determinata da fattori come la simmetria, le proporzioni e la politura, ovvero la lucidatura. Il taglio è, per questo, l’unico fattore che consente di determinare l’effettiva superiorità di un diamante legata, in particolare, allo scintillio e alla qualità.
Infine, il colore è un’altra caratteristica importante, che determina il valore e quindi il pregio di un diamante. In linea generale, le colorazioni più rare sono il rosso e il rosa, ma sono di grande importanza e di altrettanta rarità anche le gemme blu e quelle verdi.
E’ necessario evidenziare che queste quattro caratteristiche determinano il prezzo del diamante - e quindi del gioiello - che si desidera acquistare. E’ quindi di fondamentale importanza conoscerle e metterle a confronto con il budget che si desidera scegliere, anche per essere guidati nell’acquisto di altri tipi di gioielli, come il punto luce.
Con questa ultima precisazione, ci auguriamo che l’articolo vi sia stato utile, e speriamo quindi che sia ora più facile per voi distinguere un diamante da un brillante e apprezzarne le caratteristiche.
Conclusione
Noi di BegOreficeria, laboratorio artigianale, vogliamo che i nostri clienti non solo vedano la nostra arte orafa, ma che arrivino a conoscere il più possibile tutti gli elementi che caratterizzano il nostro lavoro.
In questo modo speriamo che riescano ad essere informati prima di fare gli acquisti e ad apprezzare al meglio i nostri lavori e le loro varie componenti.
Se sei interessato ad acquistare gioielli fatti a mano con brillanti, contattaci per email o tramite whatsapp.
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- Tags: brillante, diamante, gioielli
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