Silver Dragon - La realizzazione | Begoreficeria
“Andrea! Hai già pensato al regalo da fare a tua sorella, vero?”
“Certo papi non preoccuparti, no problem.”
Ovviamente, non avevo pensato a nulla. Tabula rasa nella mia testa, e appena 48 ore a separarmi dal compleanno imminente, che tra l’altro coincideva con uno dei suoi pochi ritorni in famiglia da Milano.
Consapevole di essere un fratello degenere, sfoglio la mia pagina Instagram (Beg.oreficeria) alla ricerca di un’ispirazione pratica e veloce…
Mi imbatto nel gioiello perfetto, e ovviamente è quello più difficile e lungo da realizzare. Sto parlando del ciondolo che già possiede, ovvero un meraviglioso pendente a forma di drago in oro giallo, che mio padre le aveva regalato tempo fa. Beh, se lo ha fatto mio padre, io non posso essere assolutamente da meno. Lei possiede già il ciondolo e gli orecchini, manca solo l’anello!
Ho già provato a fare un drago in precedenza, con scarsissimi risultati, quindi questa sarà la prova del nove. Accendo il fonditore e in breve tempo sono pronto a tirare il mio lingottone di argento 925 sotto il laminatoio, a gradazione, lasciando più grossa la parte del muso e più sottile l’estremità sulla quale farò la coda.
Prendo il seghetto e separo i primi 7/8 mm della parte che ho lasciato grossa; sto realizzando la bocca, deve essere molto feroce, quindi la spalanco il più possibile e sopra di essa saldo un pezzo d’argento per dare la forma al resto del muso e della testa. Subito dopo prendo un pezzo di filo tondo che saldo e taglio su due punti paralleli, queste sono le narici, e nella stessa maniera, ma con due pezzi più grossi e tondi, realizzo gli occhi.
Okay, non mi convince ancora, non sembra per nulla cattivo… Cosa manca?? Quali sono i dettagli che conferiscono un’espressione cattiva ad uno sguardo? Ma certo… LE SOPRACCIGLIA!!
Prendo nuovamente in mano il filo tondo e lo faccio passare in mezzo alla trafila, per renderlo più sottile. Raggiunto lo spessore di 0.90 mm, saldo vari pezzi vicino ad occhi e bocca per conferire ad essi la tanto ricercata espressione di cattiveria draghesca che non ho trovato fino ad ora.
A questo punto sagomo e saldo una cresta sulla cima della testa e il gioco è fatto. Assomiglia già a Drogon di Game of Thrones, ma ovviamente mancano i pezzi più importanti… Le ali!
Devono essere possenti, ma devo stare attento perché essendo un anello deve anche rimanere indossabile, senza tagliare le dita o danneggiarle.
Prendo una lastra di 1.50 mm di spessore e la ritaglio in due pezzi i più uguali possibili. A quel punto li arrotondo e li piego facendo in modo che seguano la forma del resto dell’anello. Saldo la prima e subito dopo la seconda, senza alcuna difficoltà, sono entrato nel flow della realizzazione. La coda a quel punto pare una bazzecola. Detto fatto, e i pezzi sono tutti al loro posto, è ora dei dettagli e delle finiture.
Prendo il mano le lime fini e traccio i solchi lungo tutto il corpo, che rappresentano le scaglie. Prendo il trapano con una punta lunga e sottile, e scavo delle piccole scanalature a punta che danno la forma ai denti aguzzi e spaventosi. Prendo la carta smeriglia e levigo tutte le parti ancora grezze fino a renderle il più omogenee possibile.
Lo provo sul mio dito, lo squadro per bene, lo riguardo e noto che mi piace davvero tanto, sono convinto, lo porto al giudizio del capo. Non servono parole, basta un cenno con la testa per farmi capire che ci siamo, devo ancora lavorare sodo per raggiungere il livello dei suoi draghi, ma ripeto, ci siamo.
Lo pulisco con le spazzole della pulitrice, lo lucido per bene e lo lavo. A quel punto però mi rendo conto che se fosse nero sarebbe ancora più figo, e infatti lo butto subito dentro al fegato di zolfo, una sostanza puzzolente e di una colorazione giallastra che lo rende istantaneamente nero lucido.
Ed eccola qui la mia creatura, pronta per il giudizio del popolo del web, ma soprattutto per il giudizio finale di mia sorella, la regina del fantasy di casa Beghelli. Cosa ne pensate?
Scritto da: Andrea Beghelli
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